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Ciampino

Ciampino, Comune a sud di Roma, è diventato un municipio indipendente nel 1974 ed è stato riconosciuto come città nel 2004 mediante decreto presidenziale (oggi conta circa 37.000 abitanti). L’area è molto vicina all’aeroporto “G.B. Pastine”, il secondo aeroporto di Roma. Il nome della città viene da G.G. Ciampini, un religioso, scienziato ed archeologo vissuto qui nel XVII secolo. Ciampino si trova ai piedi del complesso vulcanico dei Colli Albani, che è il complesso vulcanico più meridionale della Provincia Magmatica Romana. I Colli Albani sono caratterizzati da una caldera con un cono centrale e due laghi che occupano antichi crateri: il lago di Albano (livello dell’acqua a 293 m e 170 metri di profondità) e Nemi (livello dell’acqua a 316 m).

Nonostante la frequente sismicità (Amato et al. 1994), i Colli Albani sono considerati un vulcano estinto, poiché non ci si aspetta eruzioni future. Tuttavia, ci sono diverse incertezze circa l’ultima eruzione, visto che alcuni fonti storiche indicano qualche tipo di attività eruttiva intorno al 114 a.C., e che studi recenti indicano che ci siano state attività eruttive durante l’Olocene (Funiciello et al. 2003). Nell’area di Ciampino si hanno diverse emissioni di CO2, soprattutto nella zona di Cava dei Selci. Qui nel settembre 1999 sono morte asfissiate 29 mucche, 8 pecore e una persona, a causa di dalle emissioni gassose. Si pensa che il rilascio di gas sia dovuto alla fratturazione causata dallo sciame sismico del 1989-1990 e del 1995, e sembra che le emissioni gassose del ’99 siano state accompagnate da una debole sismicità (Beaubien et al. 2003).

A causa delle emissioni di CO2 e delle alte concentrazioni di radon, Ciampino è stato oggetto di ripetute prospezioni di gas del suolo e analisi delle acque (Pizzino et al., 2002; Beaubien et al., 2003), commissionate dal municipio. L’obiettivo principale di questi studi, condotti dai ricercatori dell’Università “Sapienza” e da INGV, entrambi partner di RESPIRE, è stato quello di definire una mappa di pericolosità per emissione di gas legati al vulcanismo dell’area. Come ulteriore elemento di valutazione della pericolosità, è stato effettuato anche uno screening preliminare per le concentrazioni di radon indoor, in circa 30 edifici (case private e scuole).

I dati disponibili comprendono misure di flusso e di concentrazione dei gas del suolo, distribuzione di pCO2 e radon nelle acque, contenuto di radionuclidi nei suoli da differenti unità geologiche, misure di radon indoor in 30 siti (da aumentare nel progetto RESPIRE). Sono inoltre disponibili la mappa dell’attività di radon e di pCO2 sia nei suoli, sia nelle acque.

Referenze:

  • Amato et al., 1994 Journal of Volcanology and Geothermal Research 61: 225-237.
  • Funiciello et al., 2003 Journal of Volcanology and Geothermal Research 123: 43-61.
  • Beaubien et al., 2003, Journal of Volcanology and Geothermal Research 123: 63-80
  • Pizzino et al., 2002, Natural Hazards, 27: 257-287.